Poland and Euro Currency – La Polonia e l’Euro

[IT] “Euro” sempre meno interessante per la Polonia?
La crisi della Zona Euro e l’idea di una più stretta cooperazione economica promossa da Francia e Germania causerà una significativa alterazione del valore della moneta comune. La Polonia, con l’adesione nel 2004 all’UE, si è impegnata ad adottare l’euro in un futuro indefinito, ma Varsavia non ha ancora soddisfatto i criteri di cambio dello zloty rispetto all’euro e di certo non si affretta a farlo. Infatti, quando la Polonia ha accettato di entrare nell’Eurozona, la situazione era decisamente diversa; ora numerosi Paesi sono in piena recessione, con situazioni economiche e politiche molto instabili.
Il quadro economico internazionale dipinge infatti la Polonia come l’unico paese europeo in crescita nel 2009 e nel 2010 ha registrato una crescita costante del 2,7% con picchi di oltre il 3,1% nella seconda metà dello stesso anno.

[EN] “Euro” less attractive for Poland?
The crisis of the Euro Zone and the idea of ​​a closer economic cooperation promoted by France and Germany will cause a significant alteration of the value of the common currency. Joining the EU in 2004, Poland has decided to adopt euro currency in un undefined future, but Warsaw has not yet met the euro-zloty exchange criteria and certainly it has no hurry to do so. When Poland agreed to enter the Euro Zone, the situation was slightly different; now  many countries are in recession, with very unstable economic and political situations.
The international economic picture shows that Poland is the only European country rising in 2009 and in 2010 has seen a steady growth of 2.7% with growth tops of more than 3.1% in the second half of the year.

http://en.wikipedia.org/wiki/File:GDP_Real_Growth.svg

Industry Migration to Poland

Poland: builders and lessors of establishments for industry report an increase of requests from allover the world, even from China;  the recent rising of transport costs has caused that some finished products find greater opportunities on the market only when the production take place in Europe.

Investment and relocation experts explain that there’re large movements of companies especially to Poland because the area offers excellent purchase and rent opportunities for real estates, between the lowest and competitive in Europe, even more then in Czech Republic, Slovakia and Hungary.  Another reason for this choice is that the Polish workforce has a good average qualification and its highly specialized technicians makes Poland a privileged country than other eastern Europe and outside EU countries.

The requests of warehouses for light industry and storage were much higher in 2011 than the previous year. Capital expenditures have shifted to the regions where the main highways crosses (E30-E67-E75), near the cities of Warsaw and Lodz, from the western border regions of Poland.
The largest investors are the United States and Germany.

Migrazione dell’Industria verso la Polonia

Polonia: i costruttori e locatori di stabilimenti per l’industria segnalano un aumento delle richieste provenienti da diverse parti del mondo, persino dalla Cina; infatti il rincaro dei costi di trasporto ha fatto sì che alcuni prodotti finiti trovino maggiore opportunità di mercato  solo attraverso la produzione in Europa.

Gli esperti di investimenti e delocalizzazioni spiegano che si registrano grossi movimenti di aziende soprattutto verso la Polonia poiché il territorio offre ottime opportunità di acquisto e locazione di beni immobili e terreni, tra i più bassi e competitivi d’Europa, ancor più competitivi che in Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Inoltre una buona preparazione media della manodopera polacca e la presenza già in loco di personale altamente specializzato la rendono una nazione privilegiata rispetto alla parte più orientale dell’Europa e a Paesi extra-EU.

Le richieste di capannoni per l’industria leggera e stoccaggio  sono risultate molto maggiori nel 2011 rispetto all’anno precedente.
Gli investimenti sui beni immobili inoltre hanno subito uno spostamento in corrispondenza dei principali snodi autostradali (E30-E67-E75) vicino alle città di Varsavia e Lodz, togliendo il primato alle regioni al confine occidentale della Polonia.
I maggiori investitori restano gli Stati Uniti e la Germania.